TURISMO: RISCHIO LICENZIAMENTO 150 MILA PERSONE RISCHIO FALLIMENTO 13 MILA IMPRESE BOCCA: “UN BONUS PER I CONNAZIONALI CHE FARANNO VACANZE IN ITALIA”
21 febbraio 2009“I dati sul turismo maturati finora sono di assoluta gravità, aggravati da un quadro internazionale che definire allarmante è ormai improprio”. È quanto sostiene Bernabò Bocca, Presidente di
DATI DI SCENARIO 2009 - Nel solo mese di gennaio il calo dei lavoratori occupati nel comparto alberghiero è stato del 4,5% (di cui a tempo parziale -9,6% ed a tempo indeterminato -3%).
Nel comparto dell’intermediazione turistica il calo è stato del 3,2% destinato a diventare -6% se entro maggio le vendite di pacchetti turistici non aumenteranno, per attestarsi al -10% con l’arrivo dell’estate.
In numeri unitari il turismo, che dà lavoro diretto a circa 1,5 milioni di persone, perderebbe nel solo 2009 almeno 100.000 lavoratori.
Ad essi (modello econometrico CISET-Università di
Al numero dei dipendenti a rischio va aggiunto il numero di imprese turistiche medio-piccole (essenzialmente alberghi, pubblici esercizi ed intermediari), perlopiù a conduzione familiare, a rischio fallimento nell’ordine tra il 3% ed il 5% del totale, con una oscillazione da 8mila a 13mila unità. Infine si stima che per ogni capo-famiglia che dovesse perdere il lavoro o vedere drasticamente ridotto il proprio reddito (per messa in cassa integrazione o misure similari), la perdita media di pernottamenti (alberghieri o extralberghieri) sarebbe di 15 presenze (conteggiata su: 2,5 numero medio componenti il nucleo delle famiglie italiane per 6 pernottamenti medi pro-capite).