STRESA, STORIA E CULTURA PER LA NUOVA VITA DELLE ISOLE BORROMEE

10 September 2013

Se a parlare della necessità di «svecchiare» o di «rinnovare l'immagine» è il discendente di una blasonata stirpe nobiliare che, nei secoli, ha dato alla chiesa un santo come Carlo Borromeo, e alla cultura un cardinale come Federigo, celebrato nel romanzo manzoniano, è facile capire che si tratta di un'impresa non da poco. 

Per Vitaliano Borromeo, primogenito dei principi Giberto e Bona, è la prima voce di un lungo elenco che ha per titolo il futuro delle proprietà dei Borromeo nel Verbano. «Mia madre ha voluto onorare il motto largo ai giovani - racconta l'erede di casa Borromeo -, ma lei resta la direttrice artistica di un lavoro che ci vede impegnati su più fronti: conservare e mantenere i siti, migliorare la comunicazione, magari con un nuovo sito, cercare nuove opportunità e nuovi eventi». 
Cultura, restauri e spazi museali 

Ultimato da poco il restauro della facciata del palazzo Borromeo, sull'Isola Bella si continuerà a lavorare per riparare i danni causati dal tornado del 2012, come rivela il conte: «Interverremo a breve sulle due torri del giardino. In prospettiva, vorremmo dar corso anche al progetto inerente i Castelli di Cannero: conclusa la prima fase di consolidamento, si potrebbe procedere con la ristrutturazione che prevede anche la creazione di uno spazio museale e di un ristorante». La partita è questa: dare nuova vita a luoghi in cui il tempo sembra essersi fermato. Un tentativo è stato messo a segno dagli esercenti dell'Isola Bella con la manifestazione «Bella di notte»: serate a tema con degustazioni e musica dal vivo all'aperto. «L'idea è perfetta - chiarisce
Vitaliano Borromeo -, meno le modalità di attuazione: le drag queen o gli schiamazzi dei giovani ubriachi nel corso della notte bianca non li vedo congruenti con il luogo. Forse si potrebbe studiare qualcosa di culturalmente più accettabile, che non violenti il paesaggio e la storia del posto». 

In collaborazione con gli enti locali 
Un esempio virtuoso in tal senso è quello che arriva da Arona, come evidenzia Vitaliano Borromeo: «Con il Comune abbiamo siglato un accordo soddisfacente sulla Rocca, al punto da decidere di prolungare la durata del contratto di comodato. Stupefacente la rinascita del parco, grazie al lavoro dell'amministrazione comunale guidata da Alberto Gusmeroli e dei volontari. Se arrivassero soldi nelle casse comunali, non saremmo noi a ostacolare l'opera di recupero».
Anche sull'altra sponda del Lago Maggiore ci sono lavori in corso, ma non ancora la tanto sospirata illuminazione notturna della Rocca di Angera. «Chi paga la bolletta - chiede il conte -? Illuminare il castello ha costi incredibili. Andrebbe ricercato uno sponsor importante, più che da noi, dai sindaci di Angera e di Arona, che beneficerebbero dello spettacolo dell'illuminazione notturna».

Nel frattempo, in ottemperanza alle norme di sicurezza, si sta mettendo mano agli impianti dell'antico maniero, dove ora è anche possibile festeggiare il proprio matrimonio. Con lo slogan «Principi per un giorno, innamorati sempre» i Borromeo hanno lanciato l'apertura del castello ai ricevimenti nuziali: «Stiamo muovendo i primi passi in un settore che vive un momento di difficoltà: abbiamo accolto di recente le prime coppie - rivela il conte -. E' una strada che vogliamo percorrere in modo professionale».

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